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L'area umida

In Località Cantaliberti, nel comune di Introbio, sono stati recentemente predisposti quattro piccoli bacini lacustri finalizzati alla creazione di piccoli ambienti per favorire la riproduzione di fauna anfibia.

L’area, posta sul fondovalle, alla destra idrografica del Pioverna, ha sfruttato una zona ricca di venute d’acqua. Il contesto geologico calcareo-carsico posto a monte costituisce un significativo bacino idrico che incontrando i meno impermeabili depositi fluvio-lacustri quaternari del fondo valle ha favorito una emersione diffusa di piccole sorgenti che si incanalano poi verso il Pioverna.
In questo contesto sono stati predisposti questi bacini sfruttando il piccolo reticolo idrico esistente; si sono quindi ricostruiti degli habitat sia di acque ferme con tipica vegetazione di tipo palustre che habitat di piccolo torrente montano al fine di favorire la riproduzione di specie anfibie, soprattutto Rana temporaria, ma anche diverse specie di insetti tipiche di questi ambienti (libellule, tricotteri, gerridi ecc.) nonché incrementare la popolazione già presente del nostro gambero di fiume (Austropotamobius pallipes).
L’area è accessibile con possibilità per la visita di piccole scolaresche (predisporre sempre un salvagente e una corda!!!!!!!!! E l’assicurazione!!!!!) proseguendo la sterrata oltre la Casa delle guide di Introbio e visitabile in quanto i piccoli bacini sono completamente percorribili lungo il loro perimetro e messi in sicurezza da una staccionata sul bordo. Nella stagione favorevole è quindi possibile effettuare osservazioni sullo sviluppo degli anfibi e osservare diverse specie di flora e fauna di ambiente umido palustre.

 


LA VITA NEI LAGHETTI

I laghetti hanno un fondo limoso e argilloso che li rende impermeabili e ospitano  una ricca vegetazione  di alghe. Questo ambiente di acque ferme  favorisce la riproduzione degli anfibi e ospita diverse specie di insetti

Questa zona umida è frequentata da diverse specie di Libellule. La libellula è un insetto dell’ordine Odonata ed è una volatrice instancabile: grazie alle lunghe ali mosse dai forti muscoli racchiusi nel torace, le libellule possono raggiungere velocità notevoli, arrestarsi istantaneamente, librarsi immobili e volare all'indietro per brevi tratti. Le libellule adulte non vivono che poche settimane, sono eccellenti predatrici e cacciano in volo; individuano la preda con i loro grandissimi occhi imprigionandola tra le zampe. Il periodo riproduttivo va da luglio a settembre; l’accoppiamento avviene in volo e la femmina depone le uova su detrito vegetale umido. Le giovani larve vivono nell'acqua e sono delle voracissime predatrici; per cacciare utilizzano la "maschera", uno speciale organo prensile ripiegato al di sotto del capo, pronto a scattare per afferrare la preda.

La Notonetta è un Eterottero che misura circa quindici millimetri di lunghezza. Diffusa in tutte le acque stagnanti, ha l’abitudine di nuotare sul dorso, fortemente convesso come la chiglia di una barca, remando con le robuste e lunghe zampe posteriori frangiate di peli. La notonetta si mantiene nell’acqua in una posizione molto particolare, come se “pattinasse” sotto la superficie, ed è in grado di nuotare molto velocemente. Sull'addome sono presenti peli rigidi, delimitanti due solchi in cui si immagazzinano le bolle d'aria che l'insetto utilizza quando è immerso.
La notonetta è un predatore assai vorace: si nutre di altri insetti, crostacei, girini e larve. Al principio della primavera, la femmina depone le uova e dopo qualche giorno escono le larve simili agli adulti. Le larve mutano diverse volte e la muta finale avviene in giugno.

Il Ditisco è un coleottero predatore: frequenta le aree dei laghetti a caccia di girini. Grazie alla solida struttura e alle forti e affilate mandibole, è in grado di catturare e divorare prede anche più grandi di lui. La forma idrodinamica del corpo permette all'insetto di muoversi velocemente nell'acqua; le zampe posteriori, fornite di peli, funzionano da "remi" per il movimento.  Il ditisco respira ossigeno atmosferico e risale in superficie diverse volte ogni ora per fare provvista di aria. La struttura del corpo e delle zampe denota un perfetto adattamento alla vita acquatica, ma le ali, presenti ed efficienti, sono in grado di sostenere in volo questo coleottero

I Gerridi hanno corpo stretto e allungato, dal quale si dipartono lunghe zampe disposte a X. Le zampe hanno estremità ricoperte da peli idrorepellenti che permettono a questo insetto, sfruttando la tensione superficiale, di muoversi sul pelo dell’acqua. Il primo paio di zampe invece è molto breve e viene tenuto sollevato in avanti, pronto a trafiggere le prede: i Gerridi infatti sono cacciatori e assalgono ogni altro insetto che incautamente cade in acqua. I maschi emettono richiami particolari per attirare le femmine, battendo le zampe sull’acqua con una ben precisa frequenza.


 GLI ANFIBI

Nell’area umida si riproducono due specie di anfibi: la Rana Temporaria e il Rospo comune

La Rana montana (Rana temporaria) è  una "rana rossa" che raggiunge una lunghezza di 7-9 cm (le femmine sono più grandi dei maschi) il muso è più arrotondato, le zampe posteriori sono più grosse e rispetto al corpo più brevi.  La colorazione del dorso è molto variabile: dal bruno-giallastro al rossastro, quasi sempre con macchie scure. Spesso tra le scapole è presente una macchia a V rovesciata. Le zampe posteriori sono barrate di scuro e una macchia bruna si estende dietro l’occhio, sul timpano, prolungandosi fino alla punta del muso. La gola, il ventre, i fianchi e l’interno delle cosce sono spesso gialli o arancio, con marmoreggiature scure. Le larve sono marroni con una fine punteggiatura chiara. Occupa una grande varietà di ambienti, ma si rinviene con particolare frequenza nei boschi. Ad eccezione del periodo riproduttivo, è una rana solitamente di abitudini terrestri; talvolta trascorre però tutta la buona stagione in acqua. L’inizio dell’attività riproduttiva dipende dall’altitudine, ma talvolta avviene quando il terreno è ancora in parte coperto dalla neve e le raccolte d’acqua parzialmente ghiacciate. L’accoppiamento è ascellare; le femmine depongono 900-4000 uova riunite in ovature gelatinose e sferiche. Le uova schiudono dopo 2-3 settimane e la metamorfosi completa delle larve avviene dopo circa 2 mesi e mezzo.

Il Rospo comune (Bufo bufo) ha una corporatura tozza e una pelle dall’aspetto verrucoso. Il dorso ha una colorazione assai variabile, tra il marrone  giallastro, il rossastro e il grigio-olivastro, con macchie scure poco definite. Dietro agli occhi sono ben evidenti due grossi e lunghi rigonfiamenti contenenti ghiandole velenose. Gli occhi sono sporgenti e la pupilla è ellittica, disposta orizzontalmente. Il maschio è lungo al massimo 10 cm mentre la femmina non di rado supera i 15 cm. In proporzione, il maschio ha zampe anteriori più robuste. Il rospo comune frequenta numerosi tipi di ambienti, e in particolare i boschi, dalle zone di fondovalle fino in alta montagna. Grazie alla pelle molto spessa può vivere anche in luoghi relativamente asciutti, talvolta anche molto distanti dall’acqua. Durante la notte  si sposta alla ricerca di cibo: insetti, vermi e lumache. Di giorno invece rimane nascosto nelle cavità del terreno, uscendo solo in caso di pioggia. Si riproduce in raccolte d’acqua di varia natura, anche artificiali, ma soprattutto stagni e rive dei laghi. Ogni femmina depone fino a 10.000 uova. Le uova del rospo comune sono facilmente riconoscibili perché sono contenute in lunghissimi cordoni gelatinosi che vengono fissati alla vegetazione acquatica. Le larve, fino alla metamorfosi, sono completamente nere.


LA VITA NEL TORRENTE

I laghetti sono alimentati dall’acqua prelevata  dal  piccolo torrente che scorre a monte utilizzando due piccole prese; l’acqua  poi viene restituita e ritorna nel Torrente Pioverna.

 Il Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) si può ancora trovare nelle acque limpide e ben ossigenate di ecosistemi particolarmente intatti, tanto da essere considerato indicatore di buona qualità ambientale. Il gambero può raggiungere i 15cm e presenta due chele. La parte anteriore del corpo è coperta da un carapace che protegge il capo, il torace e le branchie; quella posteriore è divisa in segmenti e la coda termina con una sorta di ventaglio. Il gambero conduce vita notturna e trascorre le ore diurne nei torrenti, nascosto tra i sassi.  E’ un animale onnivoro e mangia tutto ciò che riesce a fare a sminuzzare con le chele: alghe, piccole prede e animali morti.
Gli accoppiamenti si verificano in autunno; la femmina accoglie diverse decine di uova fecondate nell’addome, proteggendole.  In primavera escono dei giovani gamberi completamente formati, che però restano attaccati alla madre per alcuni giorni, fino ad effettuare la prima muta

I Plecotteri (dal greco Plechoptera "ali piegate") sono insetti  con larva acquatica e adulto alato. La loro esistenza e' scandita da numerose metamorfosi, all'incirca una trentina, che portano l'insetto in tempi lunghi a trasformarsi da uovo in insetto adulto passando. Le larve amano le acque fredde e ben ossigenate, cibandosi di detriti vegetali e di piccoli animali. Sono riconoscibili dai due cerci caudali.
Quando raggiungono il momento di trasformarsi in adulto fuoriescono dall'acqua e si ancorano alla roccia per effettuare l'ultima muta o metamorfosi. La presenza degli esoscheletri abbandonati sulle rocce gli e' valso il nome volgare di "mosche della pietra". Gli adulti sono muniti, oltre che di due cerci caudali, di lunghe antenne e di due paia  di grandi ali membranose lunghe e strette che a riposo sono ripiegate lungo il dorso e intrecciate a forbice. 

Gli Efemerotteri devono il nome (Effimere) alla brevità della loro vita. Sono insetti alati con corpo più o meno cilindrico e ali anteriori grandi e posteriori piccole.  Gli adulti vivono al massimo alcuni giorni e non si nutrono, si dedicano esclusivamente alla riproduzione. I primi stadi larvali (neanidi) sono privi di astucci alari; dopo numerose mute viene raggiunto lo stadio di ninfa, riconoscibile per la presenza di tracheobranchie addominali e di tre cerci. Le ninfe sono sempre acquatiche: vivono la maggior parte della loro esistenza nascoste sotto i sassi, tra i detriti e si nutrono di piccole alghe. Lo sfarfallamento che segna il passaggio allo stato adulto è molto rapido e si verifica su pietre o vegetali emergenti dall’acqua. La loro presenza nei torrenti è indice di buona qualità ambientale. 

I Tricotteri (dal greco Trichoptera "ali ricoperte di pelo") sono insetti che trascorrono la maggior parte della loro vita in acqua mentre diventano insetti alati da adulti. Dalle uova si sviluppano larve che costruiscono astucci cementando granuli di sabbia, pietruzze,legnetti, foglie o parti di vegetali tenuti insieme da una secrezione simile a seta. Per questa caratteristica i Tricotteri sono volgarmente denominati "portasassi" e "portalegna".  Dopo diverse mute, le larve si impupano e compiono la metamorfosi. Al momento dello sfarfallamento  fuoriescono dal bozzolo e  raggiungono la superficie dell’acqua, si aggrappano  a un corpo emerso  e danno luogo all'ultima muta. Per i colori poco vistosi e per le ali che, a riposo, vengono richiuse a tetto (doppio spiovente) sul corpo, possono essere confuse con alcune farfalle notturne.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ARTICOLO INAUGURAZIONE AREA UMIDA:  http://www.valsassinanews.com/index.php?page=articolo&id=13013