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La Flora

Primula grignensis

Il patrimonio floristico del territorio del Parco regionale della Grigna settentrionale è avvalorato e impreziosito dalla presenza di un numero consistente di specie "rare", ovvero a diffusione limitata. Il concetto di rarità è legato alla dislocazione spaziale di una specie: quanto più questa è geograficamente confinata, tanto più è rara. Questo criterio vale per la maggior parte dei casi, ma non per tutti: alcune specie infatti, pur godendo di un'estesa distribuzione sul territorio, sono rappresentate da un esiguo numero di esemplari e per tale ragione sono da considerarsi altrettanto introvabili.
Fra le rarità floristiche del Parco, meritano di essere annoverate la Centaurea retica (Centaurea rhaetica), l'Aquilegia di Einsele (Aquilegia einseleana), Campanula di Bertola (Campanula bertolae), la Colombina gialla (Corydalis lutea), la Radicchiella di Froelich (Crepis froelichiana), il Citiso insubrico (Cytisus emeriflorus), l'Euforbia insubrica (Euphorbia variabilis), la Festuca ticinese (Festuca ticinesi), l'Ambretta sudalpina (Knautia transalpina), il Laserpizio insubrico (Laserpitium nitidum), il Dente di leone insubrico (Leontodon incanus) , il Raponzolo chiomato (Physoplexis comosa), la Sassifraga retica (Saxifraga hostii), la Tlaspi a foglie rotonde (Thlaspi rotundifolium), la Carice subalpina (Carex austroalpina) e la Carice del Monte Baldo (Carex baldensis).
Tra queste specie "rare" ve ne sono nell'area protetta parecchie esclusive o endemiche, ossia strettamente circoscritte in un territorio limitato, non rinvenibili altrove, neppure in località equiparabili sotto il profilo ambientale.
L'origine di queste presenze è da ricercarsi negli eventi glaciali del Quaternario: le Prealpi Lombarde, poste al margine meridionale del sistema alpino, sono in gran parte sfuggite alla copertura dei ghiacci, così da accogliere numerose specie nelle cosiddette "aree rifugio" risparmiate dalla coltre di ghiaccio, favorendo la conservazione delle stesse e la differenziazione delle popolazioni originarie.
Questo spiega come l'intera fascia prealpina, dal Lago di Como al Garda, sia costellata dai cosiddetti "endemiti insubrici", specie tanto rare quanto belle da vedersi, che sulla Grigna offrono un imperdibile sfoggio di colori. Fra di essi lo splendido Aglio di Lombardia (Allium insubricum), la Campanula di Rainer (Campanula Raineri), la Campanella dell'Insubria (Campanula elatinoides), la Silene d'Elisabetta (Silene elisabethae), l'Erba regina (Telekia speciosissima), la Primula glaucescente (Primula glaucescens), simbolo del Parco, la Sassifraga di Vandelli (Saxifraga vandellii) e la Viola di Duby (Viola dubyana).
Ad arricchire ancor più la prestigiosa flora dell'area sono senza dubbio gli endemismi del territorio del Parco (o delle aree immediatamente circostanti), vere e proprie perle di esclusività e originalità floristica, come la Minuartia delle Grigne (Minuartia grignensis) e la Primula delle Grigne (Primula grignensis).
Quanto più la flora del Parco è ricca di specie rare, maggiori sono valore e significato in termini botanici, ma altrettanto maggiori sono le esigenze di tutela e conservazione di queste presenze significative, che richiedono una gestione attenta e comportamenti responsabili da parte di tutti i fruitori.

Primula glaucescente (Primula glaucescens)
Nota anche come Primula di Lombardia è un autentico endemismo lombardo della fascia insubrica ed è stata scelta per la sua delicata bellezza e rarità come specie simbolo del Parco. Tipica di ambienti rocciosi calcarei, ritrova il suo habitat ottimale nelle rupi scoscese, in anfratti e cenge delle pareti, macereti e in declivi erbosi di alta quota. Le tinte roseo-porpora e violetto dei fiori esaltano la roccia nuda che questa specie è solita frequentare e sulla quale si insedia con la singolare struttura delle foglie "a rosetta" basale.
La Primula glaucescente fiorisce tra maggio e luglio ed è protetta in senso assoluto.

Minuartia delle Grigne (Minuartia grignensis)
Il nome sottende l'esclusiva distribuzione della specie nel territorio del Parco, ad eccezione di alcune stazioni nella bergamasca, pur trattandosi sempre di aree limitrofe.
Si presenta in cespugli piuttosto radi, incastonati nelle pietraie o affrancati alle pareti di roccia calcarea dolomitica; i fusti delle singole pianticelle non espongono pelosità e ciascuno di loro sorregge più fiori bianchi. Tra luglio e agosto se ne ammira la graziosa fioritura al di sopra dei 1400 m e fino alle quote più elevate del Parco

 
File allegati
Aquilegia einseleana Schultz
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Campanula raineri Perpenti
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Centaurea rhaetica Moritzi
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Cytisus emeriflorus Rchb.
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Laserpitium nitidum Zanted
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Physoplexis comosa (L.) Schur
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Primula glaucescens Moretti
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Primula grignensis D.M. Moser
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Saxifraga hostii Tausch
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Saxifraga vandelli Sternberg
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Telekia speciosissima (L.) Lessing
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Thlaspi rotundifolium (L.) Gaudin
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