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La Fauna

Nonostante lo sviluppo altimetrico sia tutto sommato contenuto (il Parco si sviluppa entro un dislivello di circa 1.900 m), il massiccio della Grigna presenta una gran varietà di habitat e condizioni climatiche ampiamente diversificate lungo i suoi versanti. Mentre il fianco valsassinese è caratterizzato da un clima tipicamente alpino, la zona che si affaccia sul Lario gode invece di temperature più miti. È dunque spiegato perché l'area protetta ospiti un così elevato numero di specie animali, il cui incontro, casuale o volutamente ricercato, si rivela un'esperienza indimenticabile, che intensifica il contatto con la natura selvaggia del Parco.
Il substrato calcareo, come abbiamo visto, alimenta la presenza di fenomeni carsici che, per natura, limitano la presenza di corpi d'acqua superficiale, e quindi di ambienti umidi, siti tanto delicati quanto importanti per la vita e la salvaguardia della biodiversità. Gli stagni e le pozze d'alpeggio esistenti costituiscono allora ecosistemi di assoluto pregio e interesse ambientale, che il Parco si sta impegnando a preservare con appositi progetti di conservazione e ripristino. Qui è il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex) ad essere l'Anfibio di maggior interesse e rilievo naturalistico. Davvero singolare e spettacolare è il suo rituale di corteggiamento: quando una femmina si avvicina, il maschio le si para davanti e piega il proprio corpo in modo da formare una vera e propria gobba; poi si esibisce in un movimento ondulatorio allo scopo di ostentare la sua imponente cresta. 
I Rettili, adattati alla vita in aree asciutte, in particolare con la presenza diffusa di affioramenti rocciosi, ritrovano invece in Grigna una molteplicità di ambienti ideali per insediarsi stabilmente. Molte specie presenti nel Parco sono molto diffuse, come ad esempio la Lucertola muraiola (Podarcis muralis), il Ramarro occidentale (Lacerta bilineata), tipico degli ambienti più caldi, e il Biacco (Coluber viridiflavus), che frequenta diversi habitat, anche in vicinanza delle abitazioni. Per contro, la Vipera comune (Vipera aspis) è piuttosto rara, mentre il Marasso (Vipera berus), l'altra Vipera lombarda, non sembra più presente in Grigna.
Suscitando spesso sentimenti di repulsione, sia a causa di pregiudizi infondati, sia per la paura di possibili morsi (di Vipera), tutte le specie di serpente sono ingiustamente perseguitate: analogamente agli Anfibi, i Rettili svolgono invece un ruolo fondamentale nella catena alimentare, nutrendosi di moltissimi insetti, ed è dunque da evitare qualsiasi comportamento scorretto nei loro confronti...

L'area del Parco ha caratteristiche ottimali anche per lo svernamento dell'avifauna; nei mesi più freddi si contano quasi un centinaio di specie di Uccelli, tra le quali ve ne sono parecchie molto significative e importanti perché piuttosto rare: alcune di queste sono tutelate dalle normative europee e richiedono vigorosi interventi di conservazione. È fra queste l'Albanella reale (Circus cyaneus), che nei mesi più freddi caccia in prati, praterie e pascoli soleggiati, ambienti aperti pure frequentati dalla Coturnice (Alectoris graeca saxatilis) e dalla Starna (Perdix perdix italica), che "soggiornano" in maniera permanente nel territorio del Parco.
Il Falco pellegrino (Falco peregrinus) e il Gufo reale (Bubo bubo) svernano invece nelle porzioni più occidentali del massiccio delle Grigne, presso le pareti che rifiniscono aspramente il Lario, habitat di estrema rilevanza per le fasi di nidificazione di questi Rapaci. Il rispetto e l'attenzione verso tali siti, dal forte pregio paesaggistico e naturalistico, rientrano negli aspetti focali della gestione del territorio e delle specie faunistiche del Parco. 
Il Picchio nero (Dryocopus martius) e la Civetta capogrosso (Aegolius funereus) prediligono invece le foreste di conifere di alta quota, con vecchi esemplari di larice o faggio, nei quali il primo scava le proprie tane, utilizzate dalla Civetta per la nidificazione. Il caratteristico e curioso Gallo forcello (Tetrao tetrix tetrix) è un galliforme piuttosto esigente perché, a seconda delle stagioni, frequenta tipologie diverse di boschi, richiede una certa abbondanza di insetti e frutti per alimentare la prole e predilige ambienti variegati, con radure e aree a vegetazione più fitta. Nella stagione dell'amore esemplari sono le sue parate nuziali, che lo vedono impegnato in vere e proprie "arene" di canto.
Il rapace più grande presente sul massiccio della Grigna, ma anche su tutte le montagne lecchesi è l'Aquila reale (Aquila chrysaetos): pur non avendo bisogno di presentazioni, forse non tutti sanno che si tratta di una specie per certi versi "simile" all'uomo, poichè forma coppie fisse che durano per tutta la vita, ciascuna occupa un territorio molto vasto, che dipende direttamente dalla disponibilità di cibo reperibile, in particolare durante la fase riproduttiva. La sua preda principale è la Marmotta (Marmota marmota) che in Grigna e nel Parco è rappresentata ancora da un esiguo numero di individui. 
Al contrario delle specie che svernano nel nostro territorio, ne esistono altre che in inverno lo abbandonano in cerca del caldo dell'Africa: il Nibbio bruno (Milvus migrans) è fra queste; frequenta i boschi posti su pareti e versanti ripidi e poco accessibili, dove nidifica anche su roccia. Il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) è un uccello raro che ha la peculiarità di nutrirsi esclusivamente di vespe, o pecchie, dalle quali deriva il suo nome.
L'emblema della conservazione dell'avifauna è poi il Re di quaglie (Crex crex): si tratta di una specie legata alla presenza di prati grassi da sfalcio nei quali compie tutto il ciclo riproduttivo: è pertanto importante preservare questi ambienti, tutelando lo sfalcio legato alle attività agricole di montagna. Negli stessi habitat possiamo trovare anche la Quaglia (Coturnix coturnix), l'Allodola (Alauda arvensis), il Calandro (Anthus campestri), il Codirossone (Monticola saxatilis). Degni di nota sono pure il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), con abitudini notturne, e l'Averla piccola (Lanius collurio), per contro attiva durante il giorno. Se la quasi totalità dei Mammiferi presenti nel Parco è stanziale, ovvero si limita al più a compiere brevi spostamenti da monte a valle con il variare delle stagioni, una piccola rappresentanza si comporta diversamente. Si tratta dei Pipistrelli, dalle risapute abitudini notturne e carnivore: alcune specie possono compiere migrazioni lunghe persino qualche centinaio di chilometri! Vivono per lo più in colonie e si insediano abitualmente, o trovano riparo, all'interno di edifici e manufatti dell'uomo.
A causa di un generale peggioramento della qualità ambientale, della rimozione di molti alberi longevi, ottimi come rifugi, della modificazione dei sottotetti delle vecchie case, dell'aumento del disturbo notturno, sia acustico che luminoso, le specie di Pipistrelli denunciano in generale uno stato di crisi allarmante. 
Fra le presenze di maggior spicco del Parco si citano il Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), il Rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros), il Vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii), rigorosamente tutelati dalle normative europee. 
Abbandonando i Chirotteri, grazioso roditore e benvoluto dai più è lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris), piccolo animale facilmente avvistabile passeggiando nei boschi del Parco; più difficili da rinvenire sono il Moscardino (Muscardinus avellanarius) e il Quercino (Eliomys quecinus) che nei secoli passati hanno subito forti cali a causa del continuo "ritirarsi" delle aree boscate, a favore del pascolamento e dei tagli a ceduo. Specie importanti per la conservazione della biodiversità sono i Mustelidi: Tasso (Meles meles), Donnola (Mustela nivalis) e Faina (Martes foina), che, con un po' di fortuna, si possono incrociare nell'area protetta. 
In Grigna non mancano affatto i Mammiferi di grossa taglia, quelli più noti e appariscenti: non è raro avvistare la Lepre comune (Lepus europaeus) in una sua fugace corsa, la Volpe (Vulpes vulpes), presenza curiosa che s'avvicina senza paura alcuna agli abitati, il Cervo (Cervus elaphus) dall'eleganza superba, il Capriolo (Capreolus capreolus), timido ungulato dai balzi rapidi e leggeri, e il Camoscio delle Alpi (Rupicapra rupicapra), splendido animale che vive principalmente in prossimità delle impervie pareti della Grigna, popolando quella fascia di montagna selvaggia e apparentemente ostinata contro ogni forma di vita.